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La révolution transhumaniste by Luc Ferry

By Luc Ferry

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Arsene Lupin contre Herlock Sholmes

Dans "La Lampe juive", le baron d'Imblevalle, à qui on a volé une lampe contenant un bijou précieux, fait appel à Herlock Sholmès pour l. a. retrouver. Lupin envoie une lettre au détective, le priant de ne pas intervenir. Sholmès n'en tient aucun compte et se rend à Paris avec Wilson. Mais il découvre que son enquête a european le résultat inverse de celui escompté.

Todessaat (Thriller)

Ein kaltblütiger Mord, ein perfider Plan und eine Ermittlerin, die keinem mehr trauen kannProfessor Thaddeus Bartholomew weiß, dass er sterben wird, als er nachts von einem bewaffneten Verfolger über ein Feld gehetzt wird. In Todesangst tippt er einen Namen in sein Mobiltelefon, bevor ihn ein Schuss aus einer Armbrust tötet.

Il secolo corto

Tutta l. a. storia politica del primo decennio del dopoguerra, nel corso del
quale gli Stati Uniti detennero il monopolio dell’arma nucleare e godette­
ro dell’invulnerabilità, fu condizionata da un atroce segreto che period a
conoscenza soltanto del presidente americano in carica e di poche
decine di ministri, ammiragli e generali: i piani in keeping with los angeles distruzione atomica
dell’Unione Sovietica. In una sequenza allucinante ne furono elaborati,
con aggiornamenti e varianti, diciotto. Non si è trattato di esercitazioni
teoriche astratte, ma di piani operativi che sarebbero stati messi in atto
se soltanto si fossero realizzate le condizioni strategiche opportune. Se
fosse stato possibile, il gruppo dirigente americano avrebbe senza
esitazioni anticipato di quarant’anni los angeles «distruzione del bolscevismo»
con un colpo solo. Il primo piano, elaborato nel dicembre del 1945,
cinque mesi dopo il primo bombardamento atomico della storia sulla
città giapponese di Hiroshima, prevedeva lo sganciamento di trenta
bombe nucleari del tipo Mark III usato su Nagasaki il nine agosto 1945; gli
ultimi piani della serie, nella prima metà degli anni ’50, giungevano a
ipotizzare il bombardamentcrdi three hundred località grandi e piccole dell’URSS
con 450 atomiche. Ma il bombardamento nucleare dell’URSS avrebbe
effettivamente incenerito il “ comuniSmo” com’era nei voti degli strate­
ghi americani? Che cosa avrebbe fatto l’Armata Rossa sovietica stan­
ziata nei paesi satelliti dell’Est europeo, fuori portata dal fuoco atomico?
Avrebbe invaso l’Europa occidentale in una ultima, disperata offensiva
terrestre? Il ministro della Difesa americano James Forrestal, preso
nella spirale ossessiva del challenge se scatenare o no l. a. guerra totale
fini according to perdere l. a. ragione: internato in un ospedale psichiatrico militare,
si gettò dalla finestra e si uccise. l. a. conoscenza di questi piani segreti,
resi pubblici dai fisici americani Daniel Axelrod e Mikió Kaku, result in ora
a una radicale rilettura della storia europea e italiana degli ultimi quaran­
totto anni. Tutto think un significato diverso da quello che storici e
commentatori politici ci hanno imposto finora. Molti assiomi vengono
rovesciati. L’evoluzione degli avvenimenti, l. a. funzione degli uomini e il
ruolo delle forze possono ora essere spiegati con piena razionalità. In
Italia, territorio di frontiera di importanza strategica chiave neN’immane
scontro, ogni fenomeno, più o meno misterioso, dal radicamento della
mafia italoamericana in Sicilia, alle elezioni politiche del ’48 alle egemo­
nie politiche, alle stragi, ai poteri occulti, a “ Gladio” , alla P2 e alle loro
ramificazioni, e alla corruzione della classe politica, rientra in un quadro
perfettamente logico, con riflessi che giungono fino ai giorni nostri e di
cui los angeles situazione presente è una diretta conseguenza. «Il secolo corto»
costituisce un primo tentativo di rilettura della nostra storia. In ventuno
capitoli offre una risposta alle molte angosciose domande che l. a. tardiva
conoscenza dei piani segreti del Pentagono solleva. Prima fra tutte l. a.
questione chiave: perchè l’attacco nucleare sull’URSS non c’è stato?

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2. ) naguère encore privés. 3. Voir Allen Buchanan, Better than Human. The Promise and Perils of Enhancing Ourselves (« Mieux qu’humain. Promesses et dangers du projet de nous augmenter nous-mêmes »), Oxford University Press, 2011 ; Nick Bostrom et Julian Savulescu, Human Enhancement, Oxford University Press, 2009 ; John Harris, Enhancing Evolution: The Ethical Case for Making Better People (« Améliorer l’évolution, la question éthique posée par le projet de rendre les gens meilleurs »), Princeton University Press, 2007.

Il n’existe encore, c’est également vrai, aucune avancée réelle dans ce domaine7, même si sur certains champignons et sur les drosophiles (les fameuses mouches de laboratoire), en revanche, la recherche avance. Mais l’usage des cellules souches, les progrès en matière d’hybridation et de médecine réparatrice pourraient permettre un jour prochain de réparer bien des organes abîmés ou vieillis. Le cerveau, hélas, est et restera sans doute longtemps encore l’organe le plus difficile à « rajeunir », mais l’évolution des sciences et des techniques est si rapide et si impressionnante depuis une cinquantaine d’années qu’exclure cette possibilité a priori relèverait en réalité de l’idéologie8 – les transhumanistes renversant pour ainsi dire la charge de la preuve : en effet, qui pourrait sérieusement prétendre, au vu des découvertes accomplies dans ces domaines depuis la mise au jour de la structure de l’ADN en 1953 par Watson et Crick, qu’un recul plus ou moins considérable de la fin de vie est absolument et définitivement impossible9 ?

Le premier rapport officiel de l’Union européenne consacré au transhumanisme paraît en 2004. Bien qu’écrit, lui aussi, en anglais, sous la direction du commissaire Philippe Busquin, avec ce titre évocateur : « Converging Technologies. Shaping the future of European Societies » (« Les technologies convergentes. Façonner le futur des sociétés européennes »), il porte la marque de ses origines continentales. Comme on pouvait s’y attendre, il s’inscrit dans le sillage « bioconservateur » déjà tracé par Fukuyama et Sandel.

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